L’Ordine degli Psicologi della Basilicata chiede alla Regione di erogare voucher per la popolazione

Luisa Langone: «Urgente garantire a fasce deboli l’accesso al supporto psicologico post Covid»

Una iniziativa di prossimità verso chi ha difficoltà economiche, nell’ottica dell’attenzione più specifica e nel tentativo di rispondere, in modo quanto più efficace possibile, al crescente bisogno di psicologia tra le persone.

È quanto fa sapere la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, la dott.ssa Luisa Langone, che ha richiesto alle istituzioni regionali, la creazione di voucher psicologici, per garantire a nuclei familiari con basse fasce di reddito di poter accedere a servizi di supporto psicologico.

«L’attuale situazione pandemica ha avuto notevoli ripercussioni sulla psiche dei cittadini – ha affermato- con particolare riguardo a bambini e ragazzi; basti pensare che l’86,6% delle persone che sono state in terapia intensiva ha sviluppato successivamente problemi psicologici, anche di tipo cognitivo.
Il 56% dei ricoverati per Covid ha problemi psicologici significativi, come il 34% dei positivi Covid in quarantena e il 25,5% del resto della popolazione ha difficoltà psicologiche. I bambini e i ragazzi sperimentano abulia, depressione, crollo della concentrazione e dell’autostima, ansia, tendenza all’autolesionismo ed evitamento scolastico, come si evince da uno studio sui Pronto Soccorso pediatrici di Torino, Cagliari e di altri 21 ospedali, pubblicato su «European Child and Adolescent Psychiatry», che ha mostrato ciò che è successo non solo in Italia, ma in tutto il mondo: gli accessi per atti di autolesionismo in marzo e aprile 2020 aumentano dal 50% al 57%, con un’incidenza in crescita degli «intenti suicidi» e dell’isolamento come fattore scatenante.

A tal proposito come rappresentante degli Psicologi della Basilicata, chiedo di affrontare seriamente l’aspetto psicologico della pandemia, nella nostra Regione, mettendo in atto una serie di azioni che consentano a tutte le fasce della popolazione di poter ricorrere alle cure psicologiche, attraverso l’istituzione di un certo numero di voucher psicologici, (l’erogazione di voucher psicologici da parte della Regione Basilicata è finalizzata a fornire il sostengo psicologico da destinare inizialmente alle famiglie con basso Isee), con l’obiettivo di promuovere forme di aiuto emergenziali.

I voucher permetterebbero ai cittadini di accedere a servizi psicologici di supporto, con impatti positivi anche sul fronte economico: malessere psicologico e malattie mentali producono un costo molto elevato sulla collettività».

E ha concluso: «Si consideri che il disturbo depressivo maggiore, che affligge circa 3 milioni di italiani, ha un costo annuale stimato di 4 miliardi, tra spese dirette e assenze lavorative; a questi, si aggiungono tutte le forme psicopatologiche che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riguardano – con vari livelli di gravità – circa 17 milioni di persone. I servizi disponibili raggiungono solo una parte di questa utenza potenziale, penalizzando soprattutto le fasce più deboli.
Trascurare un disagio psicologico si traduce facilmente in costi sociali e sanitari (ad esempio, alti livelli di ansia aumentano il rischio di patologie cardiovascolari) e la comunità scientifica è compatta nel ritenere questo investimento socialmente rilevante ed economicamente sostenibile».